L'archivio delle mie riflessioni, un luogo dove lasciare pensieri sparsi sui miei interessi: gioco di ruolo, larp, musica, viaggi e tanto altro.

Non mi ami

Cursed Diaries – Rosso

La luce del lampione illumina un marciapiede luccicante di pioggia, si sentono i passi veloci di qualcuno che indossa tacchi e un’ombra appare fugace oscurando la luce.
L’esile figura è avvolta in un lungo cappotto nero che però non copre le scarpe rosse e lucide, cammina veloce come se desiderasse correre ma non lo facesse per non dare nell’occhio.

Tira fuori uno smartphone su cui compaiono notifiche di messaggi in continuazione.
«Dove sei?»
«Con chi eri?»
«Perché non rispondi?»

Sembra che non ci sia una fine a quei messaggi ed è proprio in quel momento che lo smartphone viene spento. I passi rallentano ed è come se si fosse spento un interruttore, ora c’è solo silenzio. Non un silenzio che si possa udire con le orecchie, un silenzio di comunicazione.

Poco distante ci sono dei taxi e sembrano proprio in attesa di qualcuno da portare in giro. La figura si ferma per attraversare la strada e i suoi occhi sono pieni di lacrime, poco dopo nel taxi si osserva con un piccolo specchio e toglie le ultime tracce di rossetto. Il tassista osserva per un attimo il suo passeggero attraverso lo specchietto retrovisore prima di mettere in moto e un pensiero attraversa la mente di chi siede sul retro del veicolo: “avrà notato la barba? Forse prendere un taxi non è stata una buona idea.”

Un viaggio silenzioso, le uniche parole scambiate sono quelle per sistemare il pagamento. Con un po’ di coraggio lo smartphone viene riacceso e velocemente compaiono tantissime notifiche tutte assieme. Solo un messaggio viene aperto: «Scrivimi quando sei arrivata a casa. Resterò sveglia finché non lo farai.»

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