La newsletter dello Scartafaccio,
ogni mese un racconto.

FANTASTICO #10 – febbraio 2024

Benvenute creature nell’edizione di febbraio della newsletter dello Scartafaccio.

Il tema del mese è scienziat* pazz* e vi ricordo che avete tempo fino al 25 febbraio per partecipare al contest di scrittura. Le regole sono sempre le solite: 5'000 battute, genere fantastico (fantasy, fantascienza, horror, weird e tutto quello che ci sta in mezzo) da inviare a scartafacciamolo@gmail.com. Il racconto che mi colpirà maggiormente sarà pubblicato sulle pagine del profilo e inviato agli iscritti della newsletter. Tutti i partecipanti avranno comunque da parte mia un’opinione ™ sul loro racconto. Dai che ci divertiamo.

Ma passiamo alla ciccia.

Lo scienziato pazzo è un tropo (o traslato) che abita la letteratura fantastica fin dall’Ottocento. È stata Mary Wollstonecraft Shelley a inventarlo, con la creazione di Frankenstein nell’omonima opera. Seguirono poi i vari Dr. Moreau, Dr. Jekyll e compagnia danzante. Ma ha ancora senso la figura dell* scienziat* pazz* oggi?

Guardando le notizie sembra proprio di sì.

È di questi giorni l’annuncio che Neuralink, l’azienda di Elon Musk (o, come mi piace chiamarlo, l’Hank Scorpio della vita vera) ha impiantato il suo primo chip in un volontario umano, dopo i numerosi test su cavie animali che hanno scandalizzato mezzo mondo. Lo scopo di questi dispositivi dovrebbe essere, in futuro, di potenziare le abilità umane e permettere l’interfacciamento diretto con i computer.

Il transumanesimo è quella corrente di pensiero che vorrebbe aumentare le capacità fisiche e mentali del genere umano per (facciamola breve) sconfiggere la morte. Perché di questo si parla: la nuova fonte dell’eterna giovinezza, tanto cara agli antichi alchimisti, oggi sono le scoperte scientifiche. Quindi si buttano milioni di milioni in ricerche sulla migrazione della mente sul cloud, sulla crionica e sulle nanotecnologie mentre il pianeta sta nemmeno tanto lentamente morendo. Ma tanto siamo destinati a conquistare lo spazio, quindi vaffanculo l’ecosistema terrestre.

Ma non è solo la scienza ad avere un problema di ricercatori con un superego; anche la filosofia non se la passa benissimo. Il lungotermismo è infatti una nuova corrente filosofica, sposata da un mucchio di gente che ha troppi privilegi e una paura fottuta di perderli, che afferma che la sopravvivenza a lunghissimo termine dell’umanità è più importante di qualsiasi cosa, anche delle maggiori cause di mortalità odierne. Ne ha parlato in maniera approfondita Andrea Daniele Signorelli su il Tascabile. Per chi volesse, ne parla anche nel suo podcast Crash, con due puntate dedicate (Parte 1 e Parte 2).

Ma per tornare a un tono più leggero, gli scienziati pazzi moderni possono essere anche terribilmente divertenti: la biografia di John McAfee (sì, quell’McAfee) è esilarante (nel modo più sbagliato possibile) e Alexandre Abian, importante professore di matematica, è diventato famoso per aver proposto di far saltare in aria la luna per mettere un freno al cambiamento climatico.

Vi lascio qualche aggiornamento sparso dai quattro angoli dello Scartafaccio:

Ho scritto la recensione di Povere creature!, il libro fenomeno del momento.

Su Facebook ho iniziato a pubblicare qualche esercizio di scrittura.

Inoltre, vi ricordo che, se volete pagarmi un caffè, una pizzetta, o l’hosting del sito che verrà potete farmi una donazione tramite PayPal.

E con questo è tutto. Ci risentiamo con il racconto del mese di febbraio.

Saluti.