La newsletter dello Scartafaccio,
ogni mese un racconto.

FANTASTICO! #4 – giugno 2023

Ed eccoci arrivati a giugno. Il 28 di questo mese l’account Instagram Scartafaccio, di cui questa newsletter è una costoletta, compirà il suo primo anno d’età. È stato un anno impegnativo, divertente e un po’ strano. Ho conosciuto, virtualmente o in carne e ossa, molte persone nuove e ho smesso di leggere cose a casaccio. Non dico di avere una vera e propria lista, ma ho un accrocchio di appunti che amo chiamare TBR. 

Ma veniamo al tema del mese: il titolo, Terra 2073, è dovuto più ai limiti di caratteri delle mie grafichette che ad altro. Volevo infatti tornare a parlare di solarpunk, hopepunk e climate fiction; ma – come detto – “In che società vivremo tra cinquant’anni” non ci stava. 

L’ambientalismo è un tema che è sempre stato presente nella mia vita. Mia madre mi raccontava favole ambientate nella foresta amazzonica, in cui gli animali dovevano lottare contro le cattivissime ruspe che disboscavano senza sosta per fare spazio a nuovi prati e spazi per le industrie. Socia del WWF dalla prima elementare, ero ben informata sul cambiamento climatico e sui danni dell’inquinamento. Oggi ho 37 anni e purtroppo ancora non si sta facendo abbastanza per fermare il degrado del nostro habitat. Le esortazioni al singolo da parte di associazioni e governi (cambia le lampadine, prendi le scale, chiudi l’acqua) sono una goccia nell’oceano dei disastri ambientali perpetrati dalle multinazionali. Io le metto le lampadine a led, ma per favore dite a H&M di ridurre l’iperproduzione di capi a basso prezzo. La fast fashion infatti, oltre a sottopagare coloro che producono gli abiti, inquina come poche industrie al mondo

Quindi chi ha ragione? 

Chi dice che il cambiamento dipende da tutt* noi o chi dice che il sistema capitalistico va abbattuto alla radice? Quell* di Extinction Rebellion sono pericolos* terrorist* o ragazz* disperat* che vogliono essere ascoltat*? Esistono delle sfumature tra le due posizioni? Io non lo so. So però che l’ecoansia è un fenomeno reale e che io ne soffro già da qualche anno. 

Come ogni mese avete tempo fino al 25 giugno per mandarmi i vostri racconti di massimo 5’000 caratteri. Ma a differenza dei mesi precedenti in giugno non ci sarà un vincitore. Un po’ perché sarò fisicamente in vacanza, un po’ perché in luglio lo Scartafaccio si prende una pausa dalla programmazione ordinaria, verranno pubblicati non uno ma ben quattro dei racconti che mi giungeranno.

Passiamo alle consuete rubriche.


Da ascoltare

Antropologia Solarpunk, un podcast che sviscera il movimento solarpunk, ponendosi domande sul maledetto futuro dell’umanità.

Da leggere

Quando pensiamo al futuro siamo stati abituati a credere in un progresso tecnologico quasi infinito. Ma forse dovremmo cominciare a concentrarci su soluzioni low tech. Qui un interessante articolo di Chris McMahon, tradotto da Giulia Abbate per solarpunk.it

Da vedere

The Corporation è un documentario indipendente ultra-premiato uscito ormai nel lontano 2003. Ma trovo che sia ancora utilissimo per capire come siamo finiti a questo punto, con multinazionali riconosciute come persone giuridiche che hanno più potere di interi stati nazione.


Le Recensioni del Mese

Le streghe in eterno
Di Alix E. Harrow

New Salem, 1893. 
Juniper, Agnes e Beatrice sono tre sorelle che si rincontrano dopo anni di lontananza. Il mondo che abitano è una società puritana, dove la magia delle streghe, una volta praticata apertamente, è ridotta a piccole filastrocche per bambini. Le tre sorelle, mettendo da parte antichi rancori, scoprono che l’antica e potente magia del passato si nasconde ancora in piena vista. Che sia questa la soluzione ai soprusi che le donne soffrono ogni giorno?

Il romanzo di maggio del gruppo di lettura di Angela Bernardoni è stato un piacevole svago, dopo quel pozzo di disperazione che è stato Vardø. Una lettura scorrevole e divertente, ma non per questo superficiale. I temi che la Harrow affronta sono tanti: il colonialismo culturale, la lotta di classe, i diritti dei lavoratori, la solidarietà femminile che supera tutte le barriere. È facile affezionarsi ai personaggi e divertente leggere come l’autrice riesce a sovvertire più di uno stereotipo. Consigliatissimo. 

I figli del tempo 
di Adrian Tchaikowsky

Quando l’equipaggio chiave della nave-arca Gilgamesh, dopo aver lasciato una Terra morente duemila anni prima, vede quel verde e rigoglioso pianeta, resta senza parole. Ma lo stupore dura poco. Da un satellite in rotazione intorno al pianeta infatti, gli viene intimato di girare i tacchi e andarsene, in quanto quel pianeta è un esperimento e non vi può interferire nessuno. Ma come ben sapete, l’umano è un essere tignoso e la Gilgamesh non ha nessuna intenzione di sprecare quell’occasione.

Questo romanzo ha tutto: navi spaziali, culture aliene, intelligenze artificiali un po’ fuori controllo. Analizza con precisione chirurgica gli errori fatti in passato e i motivi per i quali probabilmente verranno commessi anche in futuro. Ma mostra anche un nuovo tipo di società, sospinto da valori diversi dalla sola conquista di nuovi territori. 

Finito pochi giorni fa, è forse il miglior romanzo di fantascienza che ho letto negli ultimi anni (ma non ho ancora letto The Expanse, quindi non venitemi a fare le pulci). Il talento di questo scrittore, di formazione zoologo e psicologo, è quello di metterti nelle scarpe della cultura aliena protagonista del libro, facendoti stare pure comod*. Ho traballato sul finale convinta che finisse malissimo, invece Tchaikowsky ha trovato la soluzione più soddisfacente possibile. Se non l’avete ancora fatto, correte a leggerlo. 

E siamo alla fine anche questo mese. Come anticipato non ci sarà il racconto del mese di giugno, ma ne verranno pubblicati ben quattro in luglio. La forma di pubblicazione però non mi è ancora chiara, vedremo. 

Come sempre, se volete farmi sapere cosa ne pensate di questa newsletter (cosa che apprezzo sempre immensamente) vi basta rispondere a questa mail). Se doveste essere arrivati qui dal profilo Instagram invece, potete scrivermi a scartafacciamolo@gmail.com

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