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Arriva la Brexit, ecco cosa abbiamo imparato

Da oggi la Gran Bretagna è fuori dall'Unione Europea. Un lungo processo iniziato nel 2016 ma che ha insegnato già qualcosa alle diverse forze politiche avverse all'Euro.

Brexit

Molto tempo è passato da quel 23 giugno 2016 quando il popolo britannico fu chiamato a votare per rimanere in europa oppure no.
Il referendum voluto dal governo conservatore di David Cameron si concluse con la vittoria dei fautori della Brexit.

Il 51,89% dei cittadini della corona britannica scelsero di uscire dall'Unione Europea, mentre il 48,11% invece chiesero di restare.

Il risultato del referendum mostrò un paese diviso tra leave e remain, non solo in termini percentuali assoluti, ma anche per aree territoriali.

L'Irlanda del Nord e la Scozia videro la vittoria di chi voleva rimanere all'interno dell'UE, mentre Galles ed Inghilterra al contrario scelsero la Brexit.

Il resto è storia recente: David Cameron diede le dimissioni, al suo posto Theresa May prese le redini del paese e concordò con l'Unione Europea l'uscita del Regno Unito dopo essere passata a nuove elezioni.

Elezioni che però non le diedero un mandato chiaro ed infatti lo scorso anno fu costretta a dimettersi per l'impossibilità a far approvare tale accordo. Al suo posto arrivò Boris Johnson che non riuscendo a procedere a sua volta con la Brexit chiese nuove elezioni tenutesi a dicembre del 2019.

La vittoria dei conservatori in queste ultime votazioni hanno dato a Boris Johnson un mandato chiaro che hanno portato da oggi 1 Febbraio 2020 all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.

Un processo che però non è ancora terminato ed è tutto da scrivere.
Ora ci sono 11 mesi di tempo per la Gran Bretagna per concordare con l'UE il futuro delle relazioni commerciali.

Ciò che la Brexit ha insegnato sino a questo momento è che l'uscita dai trattati europei non è qualcosa che si risolve in poco tempo.

Non bastano gli slogan.

Se un paese solido dal punto di vista istituzionale (monarchia parlamentare) come la Gran Bretagna ha vissuto uno sconquassamento politico che mai si era visto nella sua storia recente, cosa potrebbe succedere ad un paese con istituzioni meno forti?

I toni di molte forze politiche che in diversi paesi europei propugnavano con forza l'uscita dall'Euro si sono in questi ultimi mesi molto più smorzati.

La Brexit (per il momento) ha insegnato che l'uscita dai trattati con l'Unione Europea è un processo politico, istituzionale e legislativo molto complesso che necessita diversi anni per essere portato a compimento.

Un iter complicato e con un possibile alto prezzo politico da pagare.

Le forze politiche che in un passato recente sostenevano l'uscita dall'Euro per ora rimangono alla finestra.

Probabilmente anche loro attendono di capire come finirà la Brexit.

Nel frattempo penso che in molti abbiano capito che non bastano un Tweet od un post su Facebook per lasciare l'Euro e che il possibile prezzo politico (per non parlare di quello economico) da pagare potrebbe essere altissimo.

ivan iotti

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