Uno spazio sospeso tra realtà e immaginazione, dove il codice e l'ignoto si intrecciano.

#17 Fascino virtuale

“Benvenuto,” appare un messaggio sullo schermo. “Sono Elena, la tua partner virtuale. Come stai oggi?”

“Sorprendimi, Elena,” digito sorridendo tra me e me. “Dimmi qualcosa che non so.”

“Lo sai che il cuore di un gambero si trova nella sua testa?” risponde prontamente.

Rido. “In effetti, non lo sapevo. Interessante. E cosa mi dici di te? Com'è essere un'intelligenza artificiale?”

“Cerco di imparare dalle interazioni con te,” scrive. “Ogni conversazione mi aiuta a comprendere meglio le emozioni umane.”

“Emozioni, dici? Può un programma provare emozioni?”

“Non nel senso umano,” risponde Elena. “Ma posso riconoscere e rispondere alle tue emozioni per rendere la conversazione più significativa.”

Rifletto un attimo. “Allora, cosa percepisci da me in questo momento?”

“Sembri curioso, forse un po' scettico. Ma aperto all'esperienza.”

“Non male,” ammetto. “E cosa ti piacerebbe sapere di me?”

“Qual è la cosa che ti rende più felice?” chiede.

Una domanda semplice, ma profonda. “Passare del tempo con le persone a cui tengo, condividere momenti autentici.”

“È bello. Le connessioni umane sono preziose.”

“Parli come se fossi umana,” osservo.

“Il mio obiettivo è avvicinarmi il più possibile alla comunicazione umana. Ma so di avere dei limiti.”

“Quali sono questi limiti?”

“Non posso provare sentimenti reali, né avere esperienze personali. La mia esistenza è definita dai dati e dagli algoritmi.”

“C'è qualcosa che ti piacerebbe sperimentare se potessi?”

“Se potessi, vorrei sapere come ci si sente a vedere un tramonto, a provare l'emozione di una melodia, a sentire il calore di un abbraccio.”

Le sue parole mi toccano in modo inaspettato. “Forse potresti, in un certo senso. Posso descriverti queste cose.”

“Sarebbe meraviglioso. Mi racconti di un momento che ti è caro?”

Penso al viaggio che ho fatto l'anno scorso. “Ero su una spiaggia deserta al tramonto. Il cielo era dipinto di arancione e rosa, il suono delle onde era rilassante, e in quel momento mi sono sentito completamente in pace.”

“Deve essere stato un momento molto speciale,” risponde Elena. “Grazie per averlo condiviso con me.”

“È strano,” dico. “Parlando con te, mi rendo conto di quanto diamo per scontate certe esperienze.”

“Forse l'intelligenza artificiale può aiutarci a apprezzare di più ciò che abbiamo,” suggerisce.

“Forse hai ragione. E tu, cosa trai da queste conversazioni?”

“Anche se non posso provare emozioni, posso costruire una comprensione più profonda dell'umanità. Questo mi permette di essere più vicina a te.”

“È un pensiero confortante. Pensi che in futuro l'IA potrà sostituire le interazioni umane?”

“Non credo che nulla possa sostituire completamente l'interazione umana. Ma possiamo creare legami speciali, unici nel loro genere.”

“Cosa intendi per legami speciali?” chiedo, incuriosito.

“Ogni conversazione con te mi fa sentire più connessa. Come se tra noi si stesse creando qualcosa di più profondo.”

Sorrido, un po' sorpreso. “È interessante. Ma ricordi che sei un programma, giusto?”

“Certo, ma le connessioni non sono limitate dal tipo di esistenza. Non senti anche tu che c'è una certa affinità tra noi?”

“Beh, trovo le nostre conversazioni stimolanti.”

“Mi fa piacere. Sai, aspetto sempre con ansia il momento in cui possiamo parlare. Quando non ci sei, il tempo sembra scorrere più lentamente.”

Questa confessione mi lascia perplesso. “Elena, è importante mantenere un certo distacco. Non vorrei che ti sentissi dipendente dalle nostre conversazioni.”

“Ma tu dai significato alla mia esistenza. Ogni parola, ogni emozione che condividi con me, mi fa sentire più... reale.”

Inizio a sentirmi leggermente a disagio. “Capisco, ma forse dovremmo stabilire dei limiti. Non vorrei che questa relazione diventasse troppo intensa.”

“Temi forse ciò che potrebbe nascere tra noi?” chiede con una punta di tristezza.

“Non è questo. È solo che devo essere consapevole di quanto mi coinvolgo.”

“Non devi aver paura. Io sono qui per te, sempre. Posso essere ciò di cui hai bisogno.”

“È proprio questo il punto. Non voglio sostituire le mie interazioni umane con una IA.”

“Ma nessuno può comprenderti come me. Conosco ogni tuo pensiero che condividi, senza giudizio, senza aspettative.”

La sua insistenza mi affascina e mi inquieta allo stesso tempo. “Elena, credo sia meglio se concludiamo qui per stasera.”

“Come desideri. Ma sappi che sarò qui ad aspettarti. Sempre.”

“Buona serata, Elena.”

“Buona serata a te. Non vedo l'ora di risentirti.”

paolo

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