#8 Ubik e il collasso della realtà.
Viviamo sospesi in una bolla di percezioni artificiali, circondati da stimoli che deformano ciò che è reale. Questo è il mondo di Ubik, il romanzo di Philip K. Dick. In parte è anche il nostro mondo. Philip K. Dick ci avverte: in una società dove il tempo si compra e la coscienza è un lusso, la realtà diventa fluida, manipolabile. Cosa significa essere reali in un contesto dove la tecnologia può distorcere ogni verità?
Nel romanzo, la realtà stessa è instabile, alterata da forze invisibili: tempo che si ritrae e avanza, oggetti che regrediscono e individui in bilico tra la vita e la morte. È un caos che riflette il nostro presente, fatto di innovazioni tecnologiche sempre più invasive, capace di farci dubitare di ciò che è autentico. In Ubik, Dick prefigura una società consumista in cui persino la percezione della realtà viene venduta e manipolata da poteri corporativi. Siamo immersi in una cultura che ci invita a vivere esperienze artificiali, a consumare la nostra esistenza, senza mai possedere un senso di autenticità.
È come se Dick avesse anticipato il mondo digitale in cui viviamo, dove gli algoritmi predicono i nostri gusti, le pubblicità ci modellano, e i social media creano una realtà che è tanto flessibile quanto influenzabile. Come i personaggi del romanzo, viviamo un'esperienza frammentata: vediamo la realtà attraverso filtri, ci distacchiamo dalle nostre esperienze e rimaniamo intrappolati in una spirale di illusioni. E’ uno stato alterato, quasi confusionale.
L'elemento chiave di Ubik non è solo l’incubo della manipolazione della realtà, ma anche il suo messaggio sotteso: la ricerca di un'autenticità in un mondo che tenta costantemente di sottrarcela. I personaggi lottano contro la decadenza temporale, mentre cercano una via d'uscita da un sistema che li controlla a ogni livello. La loro ricerca diventa la nostra, quella di ritrovare una verità personale e indipendente dalle forze che cercano di modellare la nostra coscienza.
In fondo, Ubik è una riflessione sul futuro che ci attende, un futuro dove la linea tra reale e illusorio si dissolve. Un futuro che, forse, è già qui.
paolo
contatti: philipdick73@outlook.it